Gli schizzati nascono dall’esperienza di studio con i miei figli.
Negli ultimi anni, affiancandoli nei compiti a casa, mi sono reso conto che per spiegare loro concetti, temi complessi o articolati sono ricorso a diverse tecniche. Di fatto, però, quella che sistematicamente si è rivelata efficace e divertente è stata sempre la rappresentazione grafica. Ora i miei figli possono contare su di una serie di quaderni divisi per materie che li aiutano a non perdere memoria di tutto quello che hanno studiato.
Probabilmente è sempre stato così, fin dalla preistoria dove per spiegare, raccontare e condividere si tracciavano pochi segni essenziali sulle pareti di una grotta che a distanza di tempo continuano a narrare e fare memoria.
Oggi mi rendo conto che l’esperienza della “narrazione grafica” può essere utile a molte persone o a differenti organizzazioni. Siamo una civiltà che vive immersa nelle informazioni ma che, proprio per questo, non sa trattenerle e trattarle. In quest’era supertecnologica ci ritroviamo in overdose di input. Forse, allora, è giunto il momento di guardarsi indietro per guardare avanti. Forse è tempo di immaginare la tecnologia che ci circonda come una immensa parete di pietra su cui lasciare traccia delle nostre scoperte e della meraviglia di ciò che lo studio ci insegna. Graffiti moderni che raccontano a colpo d’occhio.
Forse dovremmo tornare sapiens.
- Cristiano Pravadelli -
Galleria Video