La monotonia
Ogni processo di allenamento può avere lunghi momenti di monotonia. La monotonia non è interessante, lo scoprono presto gli atleti che si trovano ad affrontare allenamenti ripetitivi sulle basi tecniche. Ma la monotonia è l’antagonista alla noia. La noia è “immobilità del corpo immersa nel vuoto del pensiero”. Camminare, fare la spesa, cucinare, lavarsi, uccide la noia perché quest’ultima non può più nutrirsi di immobilità. Nel gesto monotono ripetuto per lungo tempo esempio camminare ma anche rispetto alla ripetizione dei fondamenti di uno sport, il corpo libera il pensiero perché è grazie allo sforzo continuo, prolungato e automatico che la mente è libera di far arrivare pensieri e se l’atleta è allenato a mentalmente arrivano pensieri positivi.
La regolarità
Il tema della regolarità o continuità riguarda la durata regolare di una disciplina. Scrivere tutti i giorni, allenarsi tutti i giorni, leggere una pagina tutti i giorni, alimentarsi e idratarsi in un certo modo tutti i giorni fa emergere il rapporto tra regolarità e attività. Questo rapporto genera risultati e quindi crescita. Una crescita data da uno sforzo, un gesto ripetuto con disciplina e continuità.
L’opera finale di una persona non è data da un colpo, da un lampo ma si costruisce centimetro per centimetro, bracciata per bracciata, passo dopo passo. Cos’ come quando dopo una giornata di allenamento l’atleta si gira ed osserva la mole di lavoro che ha svolto, quanti km percorsi a piedi, in acqua, quante palline colpite con la racchetta la mazza da baseball, quante palle ricevute o lanciate, quante miglia navigate, quanti “guanti” fatti, ecc. ecc.
Questa distanza, quell’allontanamento dal punto di partenza è ottenuto grazie ad una piccola misura di un centimetro dietro l’altro con infinita perseveranza. La regolarità e la costanza nel tempo permette di ottenere l’impossibile conquistando con ripetizione ostinata, ciò che è possibile.
L’inevitabilità
L’inevitabilità è paragonabile al sorgere del sole, immutabile, regolare, vitale. L’inevitabilità serve a dimostrare che attraverso monotonia e regolarità si è “costretti” ad arrivare. Non c’è altro da fare, bisogna procedere, al fondo della strada si arriva sempre, basta aggiungere centimetro dopo centimetro con la volontà verso un destino da compiere. Quanti atleti all’apparenza e per classifica vengono definiti “finiti” ma tutto d’un tratto si riprendono e scalano la classifica in breve tempo. Nulla a che vedere con “fortuna” “coincidenze” “abbandoni altrui” ecc.ecc. stà tutto in una formula matematica: Inevitabile = ripetizione + regolarità + tempo. L’inevitabile può essere definito come il “Risultato”, la ripetizione, la regolarità e il tempo rappresentano invece il “Processo”.
CoachLoner