Ogni processo della nostra esistenza rappresenta un’esperienza di apprendimento. Ogni apprendimento ha un livello qualitativo o, per così dire, di evoluzione che determina un innalzamento e un progresso delle capacità umane. Ne era convinto l’antropologo, sociologo e psicologo Gregory Bateson, punto di riferimento di Palo Alto e considerato il padre dell'approccio sistemico influenzando con la sua ricerca molti approcci contemporanei. Per Bateson esistono cinque livelli di sviluppo dell’apprendimento, riscontrabili in ogni forma di espressione umana, partendo da un livello 0 estremamente impoverito di consapevolezza ad un livello 4, altamente innovativo e creativo. Trovo interessante dimostrare quale corrispondenza essi abbiano con lo studio e l’apprendimento scolastico, nel tentativo di dimostrare quanto questo genere di processo debba evolversi verso forme creative e maggiormente evolute.
Bateson definisce il livello 0 come caratterizzato da “una specificità di comportamento che, giusto o sbagliato che sia, non è soggetto a correzioni” Questo tipo di apprendimento è appunto dominato da una mancanza di consapevolezza e dalla marcata tendenza a riprodurre comportamenti meccanici e di routine. L’esempio più semplice potrebbe essere rappresentato dalla struttura della catena di montaggio, in cui le attività produttive vengono regolate da orari prestabiliti e “comandati”. Questo tipo di approccio tende però nel tempo a generare abitudini inconsce difficilmente sradicabili. Nello studio tale apprendimento si declina attraverso le attitudini più basilari, quali ad esempio il noto “leggere e ripetere” da un libro di testo scolastico. L’inefficacia di questo metodo non consiste solo nei suoi limiti tecnici, ma soprattutto nell’assenza di una consapevolezza che passi attraverso scelte e processi sviluppati in autonomia.
Il livello di apprendimento uno consiste “nella specificità di risposta mediante la correzione di errori di scelta all’interno di un sistema di alternative”. Il cambiamento nell’apprendimento uno consiste infatti nel progressivo miglioramento di un processo dato, attraverso una serie di cambiamenti correttivi. Esso necessita di una consapevolezza o “metacognizione” che manca nel livello precedente. Riportando questa dinamica al sistema organizzativo potremmo sostenere che possiamo assistere ad azioni di apprendimento uno quando i processi aziendali sono proposti a verifiche e correzioni, o sostenuti e migliorati attraverso un’attività di Formazione.
Nell’apprendimento scolastico, il livello 1, pur non rappresentando ancora una forma di studio creativo, determina scelte e processi di conoscenza che attivano maggiormente la mente conscia e generano uno studio più metodico ed efficace. Concretamente si tratta di quelle abilità che dovrebbero essere acquisite nel ciclo della scuola secondaria di primo grado e che possono essere esplicitate nella produzione di sintesi, schemi o mappe mentali, processi di semplificazione del linguaggio, ecc... Contrariamente a quanto si pensa, molti ragazzi non vengono allenati dal sistema scolastico a questo tipo di “evoluzione” dell’apprendimento e rimangono ancorati, per tutto il ciclo della scuola superiore, ad un livello più basso. Il motivo consiste forse nel fatto che il nostro modello di insegnamento è maggiormente orientato alla trasmissione di contenuti che di metodi, i quali, per essere introiettati, richiedono tempi lunghi di applicazione e ripetizione.
Il livello di apprendimento due consiste “ in un cambiamento del processo di apprendimento uno, attraverso la correzione di un insieme di alternative tra cui si sceglie, o è un cambiamento che riguarda il modo in cui è organizzata la sequenza”. Questo tipo di apprendimento è caratterizzato da una certa dose di innovatività e da un cambiamento di credenze e di valori. Interessante appare la ricaduta che questo di approccio ha quando si manifesta all’interno di un processo organizzativo, determinato da innovazioni più importanti e strutturali, quali ad esempio la scelta di un’azienda di cambiare l’orientamento della propria proposta (dai prodotti ai servizi). Il livello di apprendimento due genera una mutazione piuttosto brusca di modalità di pensiero e un cambiamento nei processi e nelle operazioni tale da poter essere considerato autenticamente creativa. Anche nello studio questo tipo di apprendimento rappresenta un autentico passaggio qualitativo, costruito su processi nuovi e diversificati. Immaginiamo ad esempio uno studente della scuola superiore il quale, al posto di organizzare il suo studio attraverso una rigida divisione tra materie (italiano, storia, inglese, tedesco ecc..), come prevede l’approccio istituzionale, scelga di individuare un secolo o un macroperiodo della storia e decida di studiarlo in modo unitario, sviluppando, attraverso connessioni e legami, una conoscenza olistica e globale . In questo caso il suo spostamento verso un metodo alternativo non potrebbe che generare una maggiore consapevolezza, alimentata dalla profonda attivazione della mente conscia, coinvolta in senso dinamico nello sforzo di organizzare l’apprendimento in forme più qualitative e complete. Come infatti sostiene la Gestalt, la mente umana tende all’organizzazione e alla completezza, un sistema naturale di costruzione dell’esperienza che la scuola stessa nega con un approccio frammentario e spezzettato al sapere.
L’apprendimento tre consiste “nel cambiamento nel processo di apprendimento due, per esempio nella correzione del sistema degli insiemi di alternative da cui si sceglie”. Il livello di apprendimento tre si manifesta attraverso un cambiamento che potremmo definire evolutivo e intrinsecamente creativo. Nel mondo del lavoro è facile immaginare come questo tipo di cambiamento di identità abbia trovato un significativo riscontro nelle mutazioni organizzative che hanno coinvolto le aziende con l’avvento di internet della “new economy”, trasformazioni che hanno portato ad approcci di management e di marketing tanto radicali quanto possibili solo attraverso un approccio “laterale” e autenticamente creativo. Nel mondo della scuola invece, se il livello di apprendimento 2 risulta molto raro e poco frequentato, il livello 3 appartiene ancora al campo dell’utopia. Questo perché il nostro sistema, forse perché non sottoposto alle spietate regole del mercato come le organizzazioni, non ha sentito l’esigenza di un cambiamento radicale, che finirebbe inevitabilmente per mettere in discussione la sua struttura intrinseca. Se dovessimo immaginare una scuola orientata ad un livello di apprendimento 3 potremmo ipotizzare un sistema che non istruisce più i ragazzi attraverso lo studio disciplinare ma l’allenamento di competenze. In questo tipo di scuola avremmo cicli di studio strutturati sullo sviluppo di abilità quali pensiero critico, creatività, linguaggio e comunicazione, logica ecc.. e le competenze disciplinari sarebbero solo un mezzo per veicolare una formazione orientata su paradigmi nuovi.
L’apprendimento quattro è legato invece ad un cambiamento rivoluzionario che coinvolge e stravolge i modelli di comportamento dell’intera collettività, perché “fuori dai sistemi di insiemi in cui si sceglie”. Nella nostra Storia, l’acquisizione del linguaggio, l’invenzione dell’agricoltura, la stampa, l’aereo e l’introduzione di tutte quelle tecnologie che nella Silicon Valley sono dette “rivoluzionarie”, per contrapporle a quelle appunto “evolutive”, hanno generato dei processi trasformativi, corrispondenti a questo livello di apprendimento, di cui tutta l’umanità oggi beneficia. Interessante è anche far notare come l’antropologo Bateson abbia definito questo tipo di genialità creativa come una “Mente più grande” perché in grado di connettere il pensiero conscio a quello inconscio, generando uno stato mentale aperto, non giudicante e predisposto al sogno.
Alla luce di questi presupposti teorici la creatività del pensiero corrisponde ad un grado di apprendimento superiore, dal secondo al quarto livello del modello di Bateson, fondamentale per generare cambiamenti in termini di miglioramento, evoluzione e innovazione del sistema in cui viviamo. Appare chiaro che l’apprendimento al suo quarto livello corrisponde alla massima espressione della mente umana, esso è tanto raro quanto capace di generare uno sviluppo assoluto nelle competenze e nelle facoltà umane. Risulta difficile perciò trovare un’esemplificazione fattuale relativa al sistema scolastico. Forse l’unica possibilità è immaginare una scuola che non sia più scuola, in cui non ci siano banchi, libri, studenti e professori, ma qualcosa di radicalmente alternativo e differente. Forse la nostra umanità non necessita ancora di un’innovazione di questo tipo, o forse i cambiamenti evolutivi rapidissimi in termini di valori e credenza a cui è sottoposta la nostra società ci indurrà in breve tempo a dover pensare a qualcosa di simile.
Certo è che l’apprendimento creativo, riscontrabile da un livello 2 ad un livello 4, già ad oggi rappresenta un bisogno oggettivo, non solo a livello emotivo e di benessere personale, ma quale forma di adattamento ad un mondo professionale in cui il possesso della “lateralità” determina l’affermazione o l’estinzione all’interno del sistema.
Coach Riccardo Spadoni
Bibliografia
BETESON G., Steps to an Ecology of Mind, Ballantine Books, New York, 1972
in corsivo: BATESON, cit.