allenatore atleta

Un atleta solido mentalmente è una persona che è cresciuta in un contesto in cui gli adulti di riferimento lo hanno messo nelle migliori condizioni per crescere dentro un processo di autorealizzazione, gli hanno trasmesso sicurezza  e competenze comportamentali che sviluppano un senso e un valore sociale buono per se e per gli altri in tutto ciò che fa oggi nello sport e in futuro nella vita. Il lavoro di un allenatore è anche quello di allenare ciò che Roberto Benini spiega nel suo libro “La mente biologica, psicologia e sociale” ed. Pendragon 2012. Egli sostiene che una persona evoluta mentalmente è quella persona in grado di utilizzare la mente in tre diverse condizioni a seconda delle situazioni e del contesto; per sopravvivere, per soddisfare i propri bisogni e quella relazionale/sociale.

Se le prime due menti, semplificando, hanno una loro evoluzione naturale data dai contesti in cui la persona cresce e riguardano l’età dello sviluppo, la mente relazionale/sociale è quella mente che va necessariamente conosciuta e allenata e rappresenta l’uscita dall’adolescenza. Laurence Steinberg nel suo libro “Adolescenti l’età delle opportunità” ed. Le Scienze 2014, sostiene che “la pubertà marca l’inizio dell’adolescenza, mentre il matrimonio ne determina la fine.” In definitiva, l’adolescenza inizia con la biologia (mente biologica e psicologica) e finisce con la cultura della relazione (mente sociale).

Allenare mentalmente un atleta, dal mio punto di vista, non è solamente applicare tecniche mentali per superare le difficoltà, un ostacolo o gestire lo stress in una partita. Allenare la parte mentale di un atleta significa prima di tutto metterlo nelle condizioni migliori per crescere in contesti stimolanti, affettuosi, incoraggianti, con regole in armonia che abbiano un senso e una filosofia di vita e dove perseguire un sogno. La relazione competente e il feedback positivo sono le competenze di base per costruire un’alleanza e una relazione virtuosa tra allenatore e atleta. Che cosa può fare quindi un allenatore oggi sul piano relazionale? Quello di rapportarsi con i propri atleti secondo una serie di indicazioni scientificamente attestate di come allenarli e farli crescere come persone oltre che come atleti (Tratto da Laurence Steinberg, The Ten Basic Priciples of Good Parenting Simon & Schuster New York 2004.)

Qui di seguito le linee guida per essere un allenatore autorevole capace di essere affettuoso, risoluto e incoraggiante capace di allenare la mente sociale dell’atleta attraverso una relazione competente.

Allenatore affettuoso: quando un atleta si sente amato dal proprio allenatore percepisce il mondo sportivo come un posto sicuro e benevolo e questa sensazione gli permette di muoversi dentro questo mondo senza genitori. Avete presente quando un figlio o figlia chiedono ai propri genitori di lasciarli all’ingresso del campo di allenamento e di non andare con loro? È probabile che questo sia uno dei motivi.

  • Un atleta non è mai amato abbastanza. L’amore non crea danni. Dite al vostro atleta che gli volete bene al di la dei risultati, fatelo sentire giusto come persona, riconoscetegli ciò che fa bene nonostante le difficoltà, i limiti e gli errori.
  • Manifesta fisicamente l’affetto per un atleta, ne ha bisogno! L’allenatore accompagna l’atleta ad affrontare sia le sue più alte cime (virtù) ma anche le sue più profonde miserie ed ha bisogno come Dante con Virgilio di sentirsi vicino, anche fisicamente al proprio allenatore. (Tratto liberamente da “Un’ora d’Inferno, breve viaggio nel III canto della Divina Commedia” di Lorenzo Massari.)
  • Cerca di capire e soddisfare i suoi bisogni. Significa fornire agli atleti dei feedback in armonia con il loro modo di leggere il mondo. Le persone possono vedere il mondo attraverso i loro sensi, i loro pensieri e informazioni oppure attraverso il gioco o l’azione. (Metodo ReletionPro by Sport4Life www.sport4lifecoach.com)
  • Dagli rifugio.  Gli atleti devono sentire il luogo in cui si allenano e vivono molte delle più importanti esperienze di vita, come una casa protetta in cui se necessario si possono rifugiare per sfuggire alle tensioni e alle pressioni delle competizioni ma anche della vita di tutti i giorni. Ti viene in mente le volte che un atleta ti ha raccontato o manifestato la difficoltà che ha con un insegnante o del periodo difficile che sta vivendo in casa con i propri genitori?
  • Lasciati coinvolgere dalla vita del tuo atleta. Quante volte i tuoi atleti ti hanno portato al campo di allenamento i loro amici per farteli conoscere? Quante volte ti raccontano delle loro passioni o hobby? Chiacchierare con loro e prendersi il tempo di conoscerli profondamente aiuta l’atleta ad avere un migliore dialogo con se stesso e questo ne deriva poi sul campo da gioco anche un miglior dialogo interiore nei momenti più difficili di una competizione.

Allenatore risoluto: la risolutezza è legata al grado di severità e alla coerenza tra l’attività e le regole del contesto in cui si allenano gli atleti. Essere allenatore risoluto significa esporre con chiarezza, essere fermi sulle regole comportamentali e pretendere dagli atleti comportamenti maturi e responsabili. Alcuni suggerimenti per tenere un atteggiamento risoluto.

  • Stabilisci chiaramente che cosa ti aspetti dai tuoi atleti. Magari ti aspetti che l’atleta entrando o lasciando il campo ti saluti, oppure che raccolga le palle da gioco sparse sul campo, oppure che non usi il cellulare mentre fa una pausa, ecc. ecc. Ciò che per un allenatore è scontato potrebbe non esserlo per un atleta e adolescente. Spiega, motiva ed entra nei dettagli di ciò che ti aspetti da lui o lei.
  • Motiva le regole e le decisioni che prendi. Una volta che un’atleta comprende la logica delle tue aspettative è molto probabile che impari a decidere in autonomia sul come comportarsi quando sarà solo. Negli sport in cui l’allenatore durante una competizione non può relazionarsi con l’atleta è molto importante che l’atleta comprenda la logica delle tue aspettative perché possa agire sul campo di conseguenza.
  • Si costante. Le regole, le decisioni gli allenamenti, il rapporto con loro deve avere costanza ed essere incessante. Il paradigma che sottostà a questo suggerimento è “trasforma un buon comportamento in una abitudine attraverso la costanza e la ripetizione”. E’ un ottimo messaggio che vale anche per l’allenamento all’eccellenza.
  • Si giusto. Stabilisci percorsi, processi, regole e relazioni consoni all’età e alla maturità dei singoli atleti. I processi devono essere giusti e buoni per se e per tutto il sistema sociale che hai organizzato.
  • Evita le punizioni. È meglio impegnarsi a premiare invece che focalizzarsi sulle punizioni. Se devi per forza di cosa punire, fallo con metodo:
  1. Individua e circoscrivi l’azione sbagliata;
  2. Descrivi la conseguenza della cattiva condotta o dell’errore;
  3. Stimola un percorso di riparazione che preveda soluzioni al comportamento scorretto;
  4. Stabilisci con chiarezza la natura della punizione (un adolescente deve imparare che le azioni hanno delle conseguenze, che la parola “scusa” senza un percorso di riparazione è inutile);
  5. Digli cosa ti aspetti da lui o lei in futuro.

Allenatore incoraggiante: incoraggiare significa sostenere e sviluppare l’autonomia dell’atleta. Incoraggiare, sostenere e sviluppare è un allenamento in cui di volta in volta vanno aumentate le difficoltà che l’atleta deve sostenere mentre sviluppa la capacità di auto gestione. Questa dinamica crea il giusto equilibrio tra ciò che un atleta è ora in grado di fare e ciò che sarà in grado di fare in un futuro immediato.

  • Metti l’atleta nelle condizioni di riuscire. Crea condizioni che gli permettano di dimostrare la sua maturità. Crea condizioni sfidanti ma raggiungibili.
  • Al termine di una performance dai per primo dei feedback positivi, poi su quelli allenalo a costruire le aree di miglioramento. Concentrati sui suoi progressi. Concentrati sui processi e non sui risultati.
  • Stai pronto senza intrometterti troppo. Lascia che l’atleta commetta errori. Garantisci e si irremovibile sul piano della sicurezza, della salute e dell’apprendimento per il resto lascialo fare esperienza.
  • Abbassa piano piano il livello di controllo sulla sua vita sportiva e monitora le competenze acquisite.
  • Allena l’atleta a prendere decisioni e al pensiero critico, non decidere per lui o parlare al suo posto. Proteggilo quando devi ma lascia che sbagli. Il rapporto con l’errore e il fallimento sono passaggi evolutivi importanti. L’errore è un indicatore di miglioramento, tu forniscili il feedback positivo su ciò che ha fatto bene e lui trarrà dall’errore cosa dovrà migliorare.

Gli atleti che avranno la fortuna di avere allenatori capaci di relazionarsi su questi piani, saranno avvantaggiati nello sviluppo della mente sociale, del pensiero critico, della creatività e aumenteranno le probabilità di eccellere nello sport ma anche negli studi e nella vita lavorativa futura. Questo modello comportamentale contribuisce alla salute, alla felicità e al successo nella vita, inteso come processo di autorealizzazione.

CoachLoner 

I nostri partners

peregolibri barzano

Il progetto Sport4Life ha avuto fino al 2017, come partner logistico organizzativo e co-costruttore dei progetti extra sportivi.
Perego Libri.

logogymart

Il progetto Sport4Life in ambito della ginnastica artistica è stato sviluppato nel 2016 in collaborazione con la ASD GymArt 2014 di Pavia e i suoi allenatori.

centro tennis roseda

Il progetto Sport4Life in ambito tennistico è stato sviluppato dal 2014 al 2017 in collaborazione con il Maestro Federale Stefano Moroni presso il CT Roseda di Merate (LC).

garda danze logo2

Il progetto Sport4Life in ambito della danza sportiva è sviluppato dal 2013 in collaborazione con GardaDanze di Castelnuovo del Garda (VR) e il direttore tecnico Nicola Lonardi 

QUICKCOMbz

Il progetto Sport4Life ha come sponsor imprenditori così. "Grazie Paolo e Stefano per tutto quello che fate. Se per voi va bene pensavo di sponsorizzare il progetto, lo faccio proprio volentieri. Credo nel progetto a prescindere da tutto." Cristian Cantisani

Per l'area della comunicazione e in particolare dello sviluppo del sito Sport4Life si appoggia a un partner prezioso, un'impresa di nuova generazione con grandi competenze nell'area del web e social.
Alberto Adobati

hotel regina logo

"Vi ringrazio per quello che fate nel mondo dello sport, ma in particolar modo per l'aiuto che date ai giovani a 360 gradi. E' bello constatare che ci sono persone che credono nei benefici dello sport a tutti i livelli" Claudia Cantisani.

hotel regina logo

Il Metodo Sport4Life in ambito tennistico per gli agonisti e l'allenamento delle competenze di vita attraverso il tennis sono stati sviluppati dal 2016 ad oggi in collaborazione con il Maestro Federale Cristian De Moliner presso il TC Sedico (BL).

hotel regina logo

Il Metodo Sport4Life collabora dal 2018 con PS3 "Lo sport ci rende uomini". Il progetto si occupa di allenare giovani ragazzi e ragazze a crescere dal punto di vista umano attraverso un percorso che comprende scuola, sport, spiritualità e vita.

rdo sport logo

Appassionato di viaggi e sport, ogni qual volta possibile, mi trovo con una valigia e una macchina fotografica in mano. In questo sito racconto di eventi, storie, paesaggi. Il fattore comune con il Team di Sport4Life? La PASSIONE che Ci mettiamo nel nostro vivere quotidiano.

Il Metodo Sport4Life si arricchisce dell'esperienza di allenamento che viene svolto direttamente sul campo da tennis al fianco degli allenatori. Questo arricchimento metodologico è stato sviluppato da settembre del 2020 fino a luglio del 2022 in collaborazione con O.T.A., accademia di Codevilla (PV) per l'insegnamento del tennis e l'avviamento al professionismo.

Siamo orgogliosi e fieri di sostenere un progetto come Sport4Life e i suoi coach.
Fam. Giuliani

Siamo colleghi e condividiamo con energia e passione molti percorsi.
Maria Baggio.

Il progetto Sport4Life ha avuto fino al 2023 come partner per gli eventi e progetti extra sportivi, 
Savelli s.r.l.

Per me è un piacere apparire al vostro fianco e sostenere le vostre attività in ambito sportivo.
Nicola Rota Gelpi

Sostengo il progetto Sport4Life e Buone Pratiche per l’impegno nel divulgare i valori dello sport e l'importanza che viene data allo sport per la crescita delle persone.
Presidente Cristian De Moliner.