Sconfitta e vittoria sono due estremi, sono i due volti della stessa medaglia, la competizione. Competizione è un termine che si può riservare alle discipline sportive definite nelle regole e correlate ad un punteggio ma, in senso più ampio, riguarda anche la camminata in montagna, il palleggio con un pallone sulla spiaggia, la partita a carte. La competizione è presente dove le capacità fisiche, atletiche, tattiche e mentali sono messe alla prova, dove è presente la tensione al misurarsi, al superare sé stessi, al confrontarsi. In tal senso, come Life Sport Trainer propongo agli atleti di confrontarsi su un concetto di competizione più vasto e più ricco di quello comune. La competizione vi è dove vi è lo sforzo volto al superamento di sé. Il superamento di sé può accompagnarsi o meno al superamento di un avversario.
La competizione, a differenza di un rapporto sociale ludico, del vivere insieme con gioia, della reciprocità contiene l’elemento della differenziazione, della distinzione che si misura attraverso il risultato, e questo anche quando si compete solo con se stessi. La competizione è quindi quella forza dell’interrelazione in cui si mette in luce la distinzione attraverso il meglio di sé dato in allenamento e in gara per onorare lo sport, l’avversario, l’allenatore e se stessi in funzione di una crescita professionale e personale la cui conseguenza potrà essere anche la vittoria.
La competizione richiede di allenare un’area definita “mentalità vincente”.
Avere la mentalità vincente per un atleta significa avere la spinta motivazionale, l’equilibrio emotivo, la conoscenza di sé e le competenze tecniche, tattiche e atletiche per onorare la competizione e puntare alla vittoria come obiettivo finale.
Mentalità vincente e puntare alla vittoria non significa allenarsi per vincere. Vincere piace a tutti e attrae tutti, atleti, genitori, pubblico, sponsor, allenatori. Ma vincere nello sport è completamente fuori dal controllo di un atleta o di una squadra. Le variabili sono infinite e incontrollabili, pensaci.
– Vincere significa che allenatore, atleta, sponsor e genitori sono completamente d’accordo e in armonia sulla visione del progetto sportivo e del suo processo.
– Vincere significa che ogni elemento dello staff ricopre rigorosamente e con il massimo del suo impegno il proprio ruolo.
– Vincere significa che ogni elemento dello staff è in una condizione di ricerca, studio e e sperimentazione costante.
– Vincere significa che l’ego di ogni allenatore, non prevale sul significato di buono e giusto per l’atleta.
– Vincere significa che tutti i componenti del team hanno fiducia nel progetto sportivo, nel suo orientamento e sul processo, anche quando arrivano solo sconfitte.
– Vincere significa fiducia reciproca atleta – allenatori – staff medico – genitori – sponsor.
– Vincere significa riuscire ad alimentare all’interno del team una relazione competente anche quando emergono problemi relazionali.
– Vincere significa che ogni elemento del team conosce e rispetta i propri e gli altrui bisogni.
– Vincere significa essere un atleta che da il suo meglio incessantemente in allenamento e in partita.
– Vincere significa che l’atleta utilizza al meglio e per tutta la durata di un match la competenza dell’adattamento creativo.
– Vincere significa che l’atleta riesce a prendere decisioni semplici ed efficaci in momenti altamente stressanti.
– Vincere significa essere un atleta al massimo delle condizioni fisiche e mentali.
Se tutte queste cose si allineano ci sono molte probabilità di vittoria, ma quante volte nella carriera di un atleta o di una squadra tutto ciò corrisponde e accade?
Per avere una mentalità vincente quindi è necessario saper perdere. Solo sapendo accettare la sconfitta e sapendo come analizzarla ed utilizzarla per crescere, si maturano le competenze emotive e caratteriali necessarie a maturare una mentalità vincente. La differenza tra un vincente e un perdente è che il vincente perde molto più spesso del perdente perché si mette molte più volte in gioco. Un vincente concepisce un progetto e tenta di realizzarlo, sa fallisce, decide che la prossima volta tenterà in altro modo. Farà un nuovo tentativo e se fallirà di nuovo imparerà dal suo insuccesso e continuerà a provare in maniera molto diversa.
Allenarsi per crescere è il paradigma che sottostà alla mentalità vincente. Competere con una mentalità vincente significa quindi allenarsi all’auto-superamento in cui si esce da un match avendo imparato qualche cosa di nuovo dello sport, della vita e di sé.
Paolo Loner
Biografia
Handbook of Self-Determination Research edwuard L. Deci and Richard M. Ryan
Mindfullness e cervello Daniel J. Siegel
Imparare l’ottimismo Martin E.P. Seligman