Il 100% delle organizzazioni o degli imprenditori sanno perfettamente cosa fanno (prodotto o servizio erogato), una percentuale minore sa come lo fa, ma poche persone o organizzazioni sanno perché fanno quello che fanno. La differenza tra un imprenditore, una organizzazione o un libero professionista e un Ispiratore o un’Organizzazione Ispiratrice è che questi ultimi hanno la capacità di trasferire agli altri principalmente il perché di ciò che propongono. Nel sapere perché si fa una determinata cosa, un Ispiratore esclude “fare profitto”. Fare profitto è un risultato che non è sotto il controllo delle persone o dell’organizzazione. Il profitto può essere utilizzato come indicatore della qualità del prodotto o del servizio erogato ma per gli Ispiratori non potrà mai essere un fine.

Con la domanda “perché un’organizzazione o un imprenditore fa quello che fa?” intendo sapere qual è lo scopo? Qual è il motivo? In cosa crede? Perché l’organizzazione esiste? Perché le persone si alzano la mattina? E perché dovrebbe importare a qualcuno? Un Ispiratore e le Organizzazioni Ispiratrici, qualunque sia la loro dimensione o il settore, pensano, agiscono e comunicano “il perché” dall’interno verso l’esterno. Questa comunicazione passa attraverso tre fasi in questa sequenza:

• 1. la chiarezza del perché lo fanno;
• 2. come lo fanno ;
• 3. che cosa fanno.

Quando si dice comunicare dall’interno verso l’esterno, si intende comunicare direttamente alla parte del cervello che controlla il comportamento, e quindi permettiamo alle persone di razionalizzarlo successivamente con le cose tangibili che diciamo e facciamo. A volte si possono dare informazioni complete, e la persona ci risponde, “so cosa dicono tutti quei fatti e quei dettagli, e sento che è così”. Perché si usa quel verbo, “sento”? Perché la parte del cervello (sistema limbico) che controlla il processo decisionale non controlla il linguaggio.

Le persone che ascoltano, ricevono e accolgono il messaggio ispiratore si avvicinano perché “sentono” che l’idea che sottostà al prodotto o al servizio e al come si eroga o alla sua qualità è in linea con i propri valori e principi di esseri umani prima ancora che utilizzatori del prodotto o del servizio. Quelle persone sono guidate da ciò in cui credono nel mondo e non dalla disponibilità o dall’aspetto di un prodotto o servizio.

La diffusione dell’innovazione ha una sua logica e una sua dinamica che viene spiegata attraverso uno studio dell’antropologo Simon Sinek. Questa legge descrive attraverso una mappatura della popolazione, le diverse tipologie di persone e come queste agiscono nella dinamica di diffusione dell’innovazione. La mappatura è la seguente:

• Gli Innovatori sono circa il 2% della popolazione. Sono quelle persone che sono spinte ad accogliere i messaggi ispiratori.
• I Precoci, che sono circa il 13% della popolazione, sono spinti ad accogliere le idee ispiratrici una volta che qualche d’uno prima di loro (pochi) le ha provate.
• La Maggioranza, che sono circa il 68% della popolazione, sono coloro che accolgono ciò che altri prima (molti) hanno sperimentato e poi lo divulgano.
• Infine la Popolazione Lenta il 17%. Queste persone sono tendenzialmente ancorate a vecchi sistemi e vecchi paradigmi e che vedono l’innovazione come un ostacolo verso il passato.

Simon Sinek sostiene che il processo di divulgazione dell’innovazione incomincia dai gruppi degli Innovatori e viene seguito a ruota dal gruppo dei Precoci. Queste persone sono quelle che accolgono e “sentono” la bontà del “perché faccio quello che faccio” lo avvicinano, lo sperimentano, lo personalizzano ed infine lo divulgano. Sono persone che amano provare, sperimentare, guidati da ciò che credono nel mondo e non solo in quale prodotto è disponibile. Queste persone si avvicinano all’ispirazione e non alla persona, accolgono il motivo per cui un ispiratore lo fa, cercano un ispiratore e non un leader. Ascoltano, accolgono e personalizzano quello che un ispiratore racconta e in cui lui stesso crede.

Alla luce di questa fotografia dell’Ispiratore possiamo fare un ulteriore passo avanti verso il concetto di Organizzazione Leaderless. La leadership oggi è rappresentata per una parte da una concezione negativa in cui il leader, tendenzialmente autoritario, viene seguito dai follower principalmente come persona carismatica, come trascinatore o come esperto tecnico. Poi esistono esempi di leadership positiva e anche in questo caso è sempre una persona (il leader) ad essere seguita dai follower. Il leader positivo è tendenzialmente autorevole, instaura una relazione costruttiva, di valorizzazione dei follower e di soddisfazione dei clienti attraverso il prodotto o il servizio erogato. Questa leadership è però comunque sottoposta al rischio di trasformarsi in qualunque momento in una leadership negativa nel momento in cui il potere (soldi, controllo delle persone, potere di influenza, paura di perdere, ecc.) prendono il sopravvento sui migliori principi del leader.

Nella guida ispiratrice invece troviamo organizzazioni in cui le persone che vi partecipano vengono ispirate a seguire un’idea e non una persona. Ci troviamo di fronte ad una Organizzazione Leaderless quando la leadership appartiene all’idea e la persona che la trasmette ne è l’ispiratore. La leadership intesa come guida, come decisione della politica, delle strategie, degli obiettivi dell’organizzazione viene condivisa tra tutti i partecipanti compreso colui il quale l’idea l’ha trasmessa. In questo modo i migliori principi di ognuno potranno essere mantenuti saldi, sani e ben governati dentro ad un sistema in cui viene valorizzata l’autonomia, le relazioni e l’acquisizione di nuove competenze delle persone.