In questi giorni ho letto le numerose lettere aperte inviate al ministro Poletti da parte di laureati che sono emigrati all'estero e faccio alcune riflessioni sapendo di essere non provocatorio ma realista.
Io collaboro e "collavoro" (progetto Sport4Life www.sport4lifecoach.com) con un gruppo di professionisti che hanno deciso di investire nel lavoro in Italia. Siamo liberi professionisti, chi laureato e chi no (la laurea non è garanzia di lavoro ma lo studio per cultura svolto incessantemente si!), ognuno di noi prova a
crearsi una propria famiglia, una propria identità professionale, abbiamo dai 35 ai 50 anni e siamo consapevoli della difficoltà di vivere una vita negli opposti.
Abbiamo deciso di lavorare creando cultura, cercando di migliorare l'Italia partendo da un rapporto con il denaro etico, fondando la nostra organizzazione sulla condivisione di leadership nel riconoscimento e nel rispetto dei propri e altrui bisogni (non servono regole e leggi), mettendo al centro del nostro lavoro le persone con cui veniamo a contatto. E queste persone chi sono? Sono i ragazzi e le ragazze che saranno la base del nostro futuro e del futuro dell'Italia. Sono atleti e studenti/atleti che attraverso le passioni allenano l'amore per l'apprendimento, sono i loro genitori che attraverso l'amore per i figli si allenano a costruire con i loro figli e con i loro allenatori una relazione di co-costruzione e condivisione di idee, valori e visioni. Sono allenatori che decidono di uscire dallo schema "gioco per vincere" e si aprono a paradigmi come quello "di allenarsi per crescere", sono studenti che creano il loro metodo di studio funzionale alla loro crescita umana e non al risultato finale.
In questo progetto e percorso noi non vogliamo che i giovani emigrino, vogliamo allenarli a restare per combattere il sistema da dentro attraverso paradigmi che portino alla costruzione di una società buona educandoci ed allenandoci alla conoscenza, alla consapevolezza e al riconoscimento e rispetto dei propri e altrui bisogni.
Ogni giorno combattiamo per "risvegliare" la coscienza dei giovani e dei loro genitori e il loro senso critico. Nel percorso che proponiamo agli studenti/atleti svolgiamo anche lavori di analisi dei discorsi politici per riportare i ragazzi ad una coscienza critica rispetto alla politica intesa come polis, cittadinanza, perché il problema non sono i deliri dei personaggi come il ministro Poletti, ma l'indifferenza della massa, le ingiustizie che la circondano. Le ragazze e i ragazzi, ma anche gli adulti, li alleniamo ad aprire gli occhi sul loro contesto per migliorarlo, questa è la nuova sfida ed è la nostra sfida.
Restiamo in Italia e se veramente l'amiamo come diciamo lottiamo per migliorarla altrimenti l'Italia non si migliora da sola! Ma per fare questo bisogna essere disposti a lottare uscendo dal paradigma laurea = lavoro e dal paradigma lavoro = ricchezza.
Prima di puntare il dito contro persone come il ministro Poletti, che ha dimostrato ignoranza e incompetenza, proviamo a rispondere a quale è il vero nostro bisogno e quale quello della nostra Italia e poi decidiamo se impegnarci alla trasformazione o di emigrare all'estero.