La scuola tennis Stefano Moroni è in costante mutamento ed evoluzione. A testimonianza di ciò, oggi vi parliamo della nascita di due progetti collaterali a Sport4life, che coinvolgono il mondo propriamente scolastico. Sabato 5 novembre, all’interno del circolo, genitori e figli hanno potuto assistere alle loro presentazioni. A fornire un quadro d’insieme è stata una delle menti che si cela dietro queste iniziative, Paolo Loner: “Il progetto è nato da un esperimento che abbiamo fatto sui campi da tennis il mio collega
Stefano Massari ed io. Volevamo capire quale fosse il modo in cui gli atleti acquisiscono nuovi aspetti tecnici del gioco del tennis, quale fosse la chiave utilizzata per apprendere. Quando gli abbiamo chiesto in che modo apprendono il gioco e come apprendono a scuola abbiamo notato che c’è una grossa differenza”.
Avete mai riflettuto su quale sia il metodo di studio utilizzato la maggior parte dei ragazzi? Avete mai chiesto a vostro figlio come studia? Se non lo avete fatto, forse vi sorprenderà scoprire che il metodo che va per la maggiore è leggere e ripetere. Noioso, non trovate? La scuola non sembra essere in grado di fornire ai ragazzi gli strumenti con cui elaborare un proprio metodo, con cui avvicinarsi il più possibile all’amore per l’apprendimento. Che non significa farsi piacere forzatamente ogni singola materia, ma affrontare anche gli argomenti in cui si hanno più difficoltà con spirito critico e interesse. È curioso come l’esigenza e la volontà di accompagnare gli adolescenti nella ricerca di mezzi efficaci per studiare non siano nate all’interno delle mura di un tradizionale edificio scolastico, ma in un circolo di tennis. Lo sport aiuta a crescere, e se l’ambiente è arricchito da cultura, iniziative, progetti, non può che essere una vera e propria scuola di vita.
“Abbiamo immaginato un progetto e cercato di costruirlo insieme a chi vive nella scuola: Riccardo Spadoni, professore di lettere in una scuola superiore e coach che dedica il suo tempo ad allenare i ragazzi a un metodo di studio individuale e che avvicini all’amore per l’apprendimento”.
Il progetto TuttiFuoriclasse è un percorso formativo, costituito da una parte che riguarda il metodo di studio e una parte di allenamento di esso. Oltre a Riccardo, è coinvolta anche Francesca Greco, una ragazza che gioca e tennis e frequenta il quarto anno di Scienze della Formazione. Con la sua sensibilità, accompagnerà i ragazzi e le loro necessità in questo percorso. Riccardo Spadoni ha voluto sottolineare che “il progetto che era nato per i ragazzi che avevano abbandonato la scuola si è spostato a tutti i ragazzi che vivono la scuola. Da insegnante ho sempre notato che c’è un grosso problema concettuale: la scuola è vista come un luogo in cui si imparano delle tecniche, dei concetti, delle materie, e non come un luogo dove si cerca di essere felici e realizzare se stessi. Spesso la scuola è un luogo di conflitto, dove si vive con grande ansia. L’idea di un progetto che metta al centro l’educazione dei ragazzi, le loro passioni e potenzialità è la cosa che più mi è piaciuta. L’anno scorso abbiamo fatto una sperimentazione che ci è stata utile per capire i bisogni degli adolescenti. Bisogni che riguardano sia il metodo di studio che le relazioni con insegnanti e la scoperta della propria vocazione”.
Le aree su cui si andrà a lavorare sono l’amore per l’apprendimento (collega tutte le materie, è un’apertura nei confronti della conoscenza), la creatività (rende più piacevole l’apprendimento e fa scoprire nuove potenzialità), il metodo di studio (esistono delle strategie che permettono di affrontare diverse sfide della vita in modo funzionale), le relazioni efficaci (“l’alleanza tra docente e studente è la chiave magica che può aprire qualsiasi tipo di porta, se si crea un rapporto di comunicazione efficace i contenuti passano meglio”), l’uso del linguaggio (i diversi modi in cui si può interagire).
“Il nostro obiettivo è sostenere i ragazzi durante l’anno scolastico, in modo che possano sperimentare direttamente gli strumenti che gli forniamo”.
È poi giunto il turno di Marta Massironi, una ragazza di soli diciassette anni ma di una maturità e apertura mentale incredibile, che frequenta il corso di tennis e il quarto anno al liceo scientifico M. G. Agnesi di Merate. Conosce Paolo, Stefano e Riccardo da qualche anno e ha partecipato al progetto TuttiFuoriclasse. “Quest’anno mi è stata data la possibilità di seguire questo sportello di accompagnamento allo studio o alla scuola. Cos’è uno sportello? Fondamentalmente è un incontro dove una persona si iscrive se ha un problema e vuole parlare di qualcosa. Di solito gli sportelli sono più tecnici, riguardano una materia o un argomento specifico. Noi abbiamo pensato di farne uno in cui abbiamo cercato di racchiudere le maggiori problematiche degli studenti nei confronti della scuola”. Marta affronterà il tema delle relazioni: con le verifiche (gestione delle emozioni, cultura del risultato), con il metodo di studio (“è molto difficile creare qualcosa di nostro”), con le scelte di orientamento allo studio (capire quale scuola fare e perchè). Si focalizzerà poi sulla relazione tra pari (“imparare ad avere una relazione competente con i nostri coetanei, scambiarsi informazioni utili, sapersi aiutare”), la relazione con gli insegnanti (relazione più difficile da instaurare) e la relazione con i genitori (non sempre si è disposti a confrontarsi, ad esempio quando si ha paura di un giudizio).
INFO E PRENOTAZIONI Per entrambi i progetti la durata sarà da novembre a maggio; per TuttiFuoriclasse l’iscrizione è tramite mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. I primi incontri con Riccardo saranno il 12 e 19 novembre e il 3 e 17 dicembre dalle 15 alle 17.
Anche per lo sportello che è gratuito, la prenotazione è tramite mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. I primi incontri saranno il 9 e 23 novembre e il 14 dicembre, nella fascia oraria 15.30-17.30.
Siamo tutti dei fuoriclasse, in un modo o nell’altro. E questi progetti sono un bel modo per esprimere le nostre potenzialità e comprendere quale sarà la nostra strada.
Emma Colombo