Tutti i bambini coltivano progetti ambiziosi. Tutti i bambini hanno diritto di avere al loro fianco adulti, maestri, allenatori capaci di vivere e credere che i progetti nella vita siano perseguibili e che non esistono progetti "troppo ambiziosi". Adulti capaci di allenare il loro senso di autoefficacia, sostenerli nella consapevolezza che impegno/allenamento costante, errori e tempo è la formula per perseguire alimentare e rimodellare i propri progetti nella vita. Questi adulti devono essere loro
stessi modelli di riferimento, persone che perseguono i propri sogni e non parlo di risultati ma di processo, di allenamento costante. Quel processo che da senso alla vita, quel processo che ogni bambino dovrà osservare, apprendere e applicare per perseguire una vita piena, autoeralizzante, degna di essere vissuta.
Oggi ci sono ancora troppi bambini che agli occhi degli adulti (genitori, maestri, allenatori) "coltivano progetti troppo ambiziosi perché si possano tradurre in realtà". Questo approccio relazionale verso i sogni propri e altrui e con il passare del tempo, allena la competenza di accontentarsi e di accettare quello che viene, di adattarsi passivamente, facendolo diventare uno stile, una filosofia e un paradigma di vita.
Ma l'inganno non finisce qui. Questo paradigma in molte organizzazioni, prende anche il nome di "crescita". Termine che diventa imbarazzante quando viene utilizzato per descrivere il suo esatto opposto e cioè il progressivo ridimensionamento di ciò che ciascuno di noi pensa di poter ottenere dalla propria vita.
Crescere spesso oggi è diventato ridurre le proprie attese, abbassare l'asticella delle aspirazioni, concepire sogni sempre più modesti lasciando alle spalle ciò che non si è realizzato. Oggi molte persone fingono con loro stessi di non aver mai alimentato desideri grandiosi, cercano di dimenticarli, oppure quando se ne ricordano, li trattano con sufficienza.
"Volevo andare alle Olimpiadi e vincere la medaglia d'oro, pensa che stupido che ero!!"
Questa frase è una specie di trucchetto neuronale, un meccanismo di difesa che coinvolge il proprio sé (la personalità, il cervello, la nostra mente e la nostra anima).
Questo inganno serve però per tirare avanti, altrimenti il giorno successivo non si riesce a formulare propositi (non riesco a definirli progetti) più bassi e definiti nel tempo come per esempio "arrivare al lavoro o a scuola in orario", "svolgere bene il compito che ci è stato assegnato" "prendere la sufficienza ed essere promosso". Questi compiti possono eseguirli solo le persone che sono state capaci di dimenticare o di "posteggiare" in un angolo della loro memoria i loro progetti ambiziosi. La vita, altrimenti, non sarebbe tollerabile con obiettivi e progetti così deprimenti.
Poi una sera di agosto di ogni 4 anni vedono la fiamma olimpica in televisione e basta quel poco di luce per riaccendere quel progetto e quel sogno. Ma invece di capire come perseguirlo diventano sportivi e tifosi dei progetti altrui, e quando quella fiamma si spegne riprendono a ridimensionare i propri progetti di vita e quelli di altri piccoli sognatori.
Life Sport Trainer Paolo Loner