Mettiamo che tuo figlio o tua figlia decidano di praticare uno sport, per esempio il tennis. Andate insieme in un negozio sportivo, comprate una racchetta, l'abbigliamento e gli dici che può incominciare, che è libero di giocare a tennis, che nessuno lo sta fermando.
Ma è davvero libero di giocare a tennis? No, non ancora, perchè per quanto lo desideri, tra lui e lo sport del tennis c'è una barriera, non ne è capace. Se
vuole giocare a tennis per davvero, colpendo la pallina con la giusta tecnica e producendo qualche cosa di più bello che colpire la palla contro il muro di casa, dovrà essere disciplinato, imparare la tecnica e i dettagli della tecnca, dovrà saper leggere le differenze e le diverse situazioni. Dovrà sacrificare molte ore, dopo la scuola, all'esercizio. Dovrà ascoltare il suo maestro di tennis, il preparatore atletico, l'allenatore mentale, fare pratica tutti i giorni anche quando gli esercizi sono difficili, noiosi, ripetitivi o sono l'ultima cosa che avrebbe voglia di fare. Dovrà, attraverso lo sport e la scuola, crescere come persona oltre che come atleta. Solo e soltanto a quel punto sarà libero di poter giocare a tennis.
Dopo anni di allenamento sportivo e di allenamento alle competenze di vita, magari, partendo dalle basi, metterà un pò più di se stesso e del suo estro nel tennis, che nessuno ha mai visto prima e potrà diventare quel giocatore che nessuno ha mai visto prima. Questo tipo di creatività, di libertà di creare si ottiene soltanto con la devozione ed è il risultato di esercizio e resislienza.
Life Sport Trainer Paolo Loner
(Rielaborazione di un brano tratto dal libro di Eric Greitens Non si abbandona mai la battaglia)